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RADICARE LA DEA. ARTI PRATICHE DI SACRO FEMMININO - 2° Arte


SECONDA ARTE

TORNARE AL CORPO


Il linguaggio dell’Antica Madre è un linguaggio ciclico, fluido, materiale, incarnato.

Radicare la dea nella vita è tornare al corpo, portarla nel corpo in modo da poter tornare ad abitarlo

pienamente.

Tramite il corpo posso fare esperienza di lei e di me stessa in lei.

Mi unisco al suo ciclo di nascita, crescita, decadimento, morte e rinascita se mi connetto allo stesso ciclo

che vive all’interno della mia carne, se imparo nuovamente a sperimentarlo ed a fluire con esso.

Il ciclo che il mio corpo vive durante le mestruazioni.

Il ciclo che il mio corpo vive durante il giorno e la notte.

Il ciclo che il mio corpo vive mentre cresco, mentre sperimento le stagioni della terra e le stagioni della vita.

Imparo che c’è un momento di azione ed uno di riposo

Ritorno al corpo ed imparo a viverlo come fonte di piacere, saggezza, conoscenza.

Ritorno al corpo ed imparo a conoscerlo, ascoltarlo, fidarmi dei suoi segnali di nuovo, vivere con lui e per lui

e non sempre in eterna lotta contro per plasmarlo all’idea sociale accettata nel momento ma per

l’involucro vivo e vitale che è, che mi permette di fare esperienza, alleato e maestro.

Lo tolgo dalla morale della vergogna, della sporcizia.

Lo rimetto al suo posto originario, di primigenio potere erotico, creativo, esperienziale. Estatico.

Questa Arte nuovamente richiede presenza, ascolto, osservazione, ma anche movimento, azione

consapevole, nutrimento della vitalità e del piacere, rispetto dei nostri ritmi autentici.

Richiede di uscire dalla nostra mente e di entrare nelle nostre viscere, nei nostri sensi e di fidarci anche di

loro. Far lavorare ogni aspetto di noi stessi in sinergia.



*Proprietà letteraria di Valeria Aliberti.

Vietato riprodurre il testo senza il consenso dell’autrice.


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