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  • lachanceria

Cosa ci spinge a rivolgerci verso l’Invisibile?



Il funzionamento del nostro cervello è molto semplice.

Al suo interno sono catalogate una serie di risposte precostituite a stimoli possibili, catalogati in base ad esperienze dirette o indirette.


Il cervello non è un “elaboratore” è più un “classificatore”, che attinge ad uno schedario di plausibilità per suggerire i comportamenti ritenuti più idonei per ogni determinata circostanza.


Ma noi non siamo regolati esclusivamente dal cervello.

E altri centri energetici vengono attratti da quello che oggi definiamo Invisibile, che altro non è che tutto l’insieme di norme della Natura che ancora non abbiamo compreso, ma portiamo sempre dentro di noi.


Noi siamo attratti quindi dalla Natura, che regola il funzionamento dell’universo, quanto del nostro essere.

Ed essendo le due cose interconnesse, si attraggono e si regolano a vicenda.


Quindi ogni qualvolta un comportamento sociale che adottiamo, è in contrasto con le regole del Cosmo, allora si genera una frattura, che noi percepiamo come disequilibrio e si può manifestare sotto malessere fisico, psichico o sociale.


Il cervello non è in grado di analizzare e capire queste dinamiche, e spesso per affrontare tali problematiche ci si affida a risposte che sono del piano visibile e materiale.

Diventa quindi impossibile risolvere con questa prospettiva, difficoltà di natura a noi incomprensibile, ed è in questo contesto che ci sentiamo chiamare dall’”Invisibile”.


É la nostra natura interiore e connessa al tutto che ci richiama alle sue leggi, ricordandoci da dove veniamo e quale sia il nostro percorso.


Spesso troviamo difficile fare questo cammino di consapevolezza, altre volte ci affidiamo a soluzioni che riteniamo più pratiche e immediate, e ignoriamo quello che sentiamo dentro. La società ha banalizzato e ridicolizzato il concetto di Divino e di Spirituale, e dare certe risposte a propri disagi nell’immediato crea più problemi che soluzioni.


Se comprendessimo che le problematiche dei mondi superiori si attraversano con approcci completamente diversi da come c’è stato insegnato, allora ci emanciperemmo dalle catene del piano materiale, e ci ritroveremmo liberi su tutti i livelli di esistenza.

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