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  • lachanceria

Accorgersi dell'Invisibile.


Non è facile condividere certe attitudini, spogliarsi e rendere pubblici alcuni aspetti interiori, ma la necessità diventa in alcuni casi prorompente, anche per il solo fatto di volersi migliorare in un cammino che ha come meta il Mistero.

L’intimità nel come una persona vive il Sacro è in continua evoluzione e qualora si riuscisse a trasmettere attraverso le parole e l’elaborazione del pensiero avremmo la certezza di essere su una strada ingannevole.

Sono le sensazioni e le vibrazioni, quelle che dovrebbero allinearsi e non qualcosa che è legato all’aspetto razionale.

Non c’è nulla da capire.

Possiamo sentire, quello sì, ma come dice qualcuno più bravo di me “se lo comprendi, allora non è Dio”.


Una volta avevo una pianta di rose. Insieme a tante altre piante, per la maggior parte grasse e perciò più facili da accudire.

La rosa, con il tempo, prima sfiorì e poi perse le foglie, si seccò in molte delle sue ramificazioni, finché il suo aspetto non mi portò a dire che non c’era più nulla da fare per salvarla.

Con rammarico la misi da parte, pensando che un giorno avrei recuperato terra e vaso.

Passarono i mesi, e la pianta non ricevette più cura e attenzione, sotto alla tettoia mai una goccia d’acqua la bagnò.

Un giorno, tornando a casa, trovai la pianta potata, innaffiata e messa in una posizione ottimale sul terrazzo, dove il sole potesse ridarle energia.

Io pensai fosse inutile, ormai tardivo l’amore che stava ricevendo, e pensavo che niente potesse cambiare le condizioni di quella pianta.

Poi accadde il Miracolo.

Prima qualche getto, poi delle foglioline, e con il tempo arrivarono i boccioli.

Non colsi la potenza di ciò che accadde allora, mi limitai per anni a pensare che Rossana avesse una straordinaria sensibilità anche per le piante e che la sua bravura in questo ambito avesse reso possibile ciò che io non consideravo.

Per me è stato sempre un simbolo di quanto la bellezza dipenda dal nostro amore, ma con il tempo vidi che c’era molto di più.


Cos’è un Miracolo?

Non è altro che l’applicazione di alcune regole della Natura che noi non riusciamo a comprendere.


Questo è il Mistero.

Ma non è oscuro o inarrivabile, è già in noi che però siamo costantemente limitati da schemi, morale, valori desacralizzati, e siamo perciò impossibilitati ad accogliere.


(Ri)Connettersi al Mistero vuol dire accettare senza giudizio le regole della Natura, anche senza comprenderle, seguirle e farle nostre.


Se facciamo questo il velo di Maya cadrà e noi saremo pronti a elevarci rendendo percepibile ai nostri sensi l’invisibile, ci si spalancheranno le porte per i piani sovrasensibili.


Saremo pronti per esplorare i Mondi Sottili!


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