Le Rune - La divinazione con le rune
- lachanceria
- 14 lug 2022
- Tempo di lettura: 6 min

A proposito di arrivarci preparati un ottimo metodo per farlo è sicuramente la lettura delle rune.
A prescindere da quello che è l'orientamento e l'attitudine di ciascuno di noi esistono diversi modi di praticare la divinazione con questo meraviglioso strumento e nessuno è migliore di altri; semplicemente è indicato scegliere quello che ci viene più istintivo: che si peschino una per volta o se ne lanci un mucchietto, l'importante è essersi posti le giuste domande e essere raggiunti dal giusto messaggio. Andremo a conoscere le modalità di stesa più diffuse.
La domanda secca
È possibile porre una domanda secca alle rune se si hanno le idee abbastanza chiare: questa deve essere formulata senza giri di parole, in modo molto semplice e lineare e che si possa rispondere con un SI o con un NO.
Per questo tipo di domanda in generale consiglio di pescare tre rune, in modo da poter fare una media: se 3 su 3 sono buone e in posizione favorevole possiamo decisamente prenderlo come un SI.
Se 2 su 3 sono favorevoli possiamo ancora ritenerlo un SI, ma ci sono delle opzioni da considerare, dei fattori che potrebbero influire e meritano dunque la nostra completa attenzione al fine di una buona riuscita.
Se soltanto una su 3 risulta favorevole non è detto che dobbiamo abbandonare del tutto le speranze, ma è segno evidente che i tempi non sono ancora maturi e saranno le altre due a indicarci su quali aspetti dovremo intervenire al fine di poter ottenere i risultati sperati.
Ovviamente se 3 su 3 risultano sfavorevoli la risposta purtroppo è un sonoro NO e tutte e tre ci indicheranno su quali aspetti dovremo lavorare per raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti.
Il consiglio di fare una media fra tre elementi per rispondere a una domanda secca comunque è applicabile anche alla divinazione con le carte.
L'occhio di Odino
Pescare una runa al giorno, possibilmente al mattino, che ci darà la dimensione energetica della giornata.
Quando invece si prende l'abitudine di pescare una runa al mattino e un'altra la sera, la stesa prende il nome Huginn e Muninn e in questo caso la runa mattutina sarà l'indicazione energetica della giornata mentre quella serale sarà la conferma o la comprensione dell'accaduto.
Le tre Norne
Stesa che apprezzo particolarmente e utilizzo molto, tipologia timeline, molto utile quando si vuole avere un quadro abbastanza completo rispetto la propria posizione, i progressi fatti, la direzione da prendere e le priorità da fissare.

Urðr – PASSATO
Verðandi – PRESENTE
Skuld – FUTURO
ANTECEDENTE – CAUSA – ALLA BASE DI TUTTO
CONSEGUENZA – RISULTATO – CONSIGLIO
La nave sepolcrale
Come il nome già ci lascia intuire questa stesa è molto profonda e introspettiva, si utilizza quando una situazione si è fatta per noi troppo pesante e si sente la necessità di rilascio e purificazione, l'urgenza di passare avanti e lasciarci alle spalle ciò che non serve più ai nostri scopi.

1. ENERGIA PRESENTE
2. 3. 4. SITUAZIONI PASSATE CHE HANNO GENERATO L'ENERGIA IN 1
5. ATTUALE STATO MENTALE
6. 7. 8. AZIONI, SFIDE, SFORZI NECESSARI ALLA RISOLUZIONE
9. OBIETTIVO, RISULTATO
Durante ciascuna di queste stese è possibile chiedere dei chiarimenti estraendo altre rune al fianco di quelle che necessitano ulteriori indicazioni per il consultante.
Viene comunque sconsigliato di estrarne troppe al fine di ottenere un messaggio il più possibile chiaro e di più facile interpretazione.
Questa della nave comunque - a mio avviso - è una stesa che richiede una grande porzione di autoconsapevolezza in generale, anche perché non è mai facile in un momento di sincera sopraffazione riconoscere che qualcosa ci stia effettivamente danneggiando e dovremmo giustamente prendere delle sane distanze onde evitare di perdere del tutto la rotta e uscirne irrimediabilmente danneggiati.
Per gli amanti del lancio delle rune invece, metodo probabilmente più tradizionale, la suddivisione di uno spazio ( anche mentale ) può aiutare a facilitarne l'interpretazione.
Le rune vanno lette dal centro verso l'esterno, alcuni decidono a propria discrezione di non prendere in considerazione quelle che cadono al di fuori dello spazio designato.
TERRA – stabilità materiale, lavoro; ARIA – sfera intellettiva, comunicazione; ACQUA – sfera sentimentale, emotiva; FUOCO – sfera passionale, creativa.
PASSATO
PRESENTE
FUTURO

Alla ricerca dell'Oð.
Abbiamo dunque visto alcune delle possibilità offerteci da questa meravigliosa e resistente cultura, come la divinazione, il canto runico (che si può evolvere in canto armonico o difonico per i più esperti in tecniche vocali e respiratorie) o il suono praticato attraverso strumenti possibilmente costruiti a mano (che presentano giustamente la caratteristica dell'unicità, l'irripetibilità: nessun bastone al mondo infatti potrà mai riprodurre l'esatto suono di quello che ho costruito io con le mie mani, utilizzando materiali scelti da me) ma anche eventualmente acquistati - Odino ci perdonerà – ogni bastone (o stav) comunque viene definito, per via della forma, anche Isa.
In generale ritengo che qualunque strumento o artefatto costruito con le proprie mani abbia un potere più intenso rispetto a qualcosa di acquistato, ma questa mia affermazione non deve assolutamente scoraggiare coloro che sono in qualsiasi modo impossibilitati alla produzione artigianale di questi strumenti, perché - come non mi stancherò mai di ripetere - quello che conta è sempre l'intenzione.
Abbiamo considerato l'intrigante idea di cambiare forma (a chi piace, a chi no) ma ci sono anche altre pratiche molto abbordabili che ritengo assolutamente preziose come la meditazione camminata oppure l'Útiseta(tecnicamente traducibile in " seduti fuori") che è una forma di meditazione che prevede lo stare seduti - possibilmente di notte - in contatto con la natura e i suoi elementi in un totale atto di contemplazione, alla ricerca della voce degli spiriti del luogo nella speranza di cogliere l'atavica saggezza che hanno da offrirci.
Riguardo questa pratica nel particolare c'è chi sostiene che sedere in luoghi dove è risaputo che alcuni siano morti possa aiutare a percepire la loro saggezza nello specifico.
Altra pratica (sicuramente più moderna ma assolutamente efficiente e fruibile) che ho adottato con grande giovamento è quella dello Yoga runico (o Stav) che rappresenta una forma di esercizio fisico molto dolce e alla portata di tutti, nella quale si riproduce con tutto il corpo la forma delle rune, prendendo morbide posizioni che senza procurare la fatica o la soggezione spesso data dallo Yoga tradizionale, che richiede una preparazione fisica più che discreta, permettono comunque un adeguato lavoro muscolare che darà i suoi visibili risultati se fatto con costanza nel tempo.
Esiste inoltre una forma norrena di Grounding (per chi non fosse pratico si tratta di una posizione fisica che evoca il radicamento) che personalmente utilizzo prima di ogni rituale perché è uno dei modi per sentirsi in pieno contatto con sé stessi e l'universo e consiste nello stare in piedi in posizione rilassata, con i piedi alla larghezza del bacino, le punte leggermente in dentro e il baricentro leggermente abbassato (per i pratici di arti marziali è un pò come la posizione base del Wing Chun), ondulare flettendo lievemente le gambe, alzare gradualmente le braccia aperte verso il cielo, come a prendere la forma di un albero, e nel nostro caso qui non stiamo parlando di un albero qualunque, ma del mitico frassino cosmico Yggdrasil, l'albero della vita, motivo per cui a differenza del grounding tradizionale a questo punto ci viene chiesto di tirare fuori anche la lingua, estendendola completamente a bocca aperta, perché dobbiamo assicurarci di sviluppare proprio tutti i nostri rami verso il cosmo, in questo morbido movimento di connessione col tutto, pronti a comunicare col sottile, nel nostro spazio sacro, che avremo precedentemente configurato.
Quando si decide di praticare anche attraverso strumenti musicali è importante individuare un proprio suono di entrata e uno di uscita e preferibile utilizzare sempre gli stessi.
Come sempre consigliabile alla fine di qualsiasi attività meditativa più o meno intensa, la pratica del journaling, che consiste nello scrivere su carta le intuizioni che questa profonda esperienza ci avrà sicuramente suggerito. Non di rado vi capiterà di andare a rileggere cose che non ricordavate minimamente di aver scritto.
Credo di aver detto più o meno l'essenziale per approcciare a questa illuminante cultura: la nostra piccola escursione nelle terre del nord è quindi ormai giunta al termine.
La mia raccomandazione a questo punto è semplicemente quella di non intraprendere mai questo tipo di attività in modo superficiale o per semplice divertimento e per tutti coloro che lo fanno alla ricerca di risposte invece, consiglio sempre di formulare domande il più possibile chiare, senza fronzoli.
Ulteriore consiglio da non sottovalutare: dopo un'intensa sessione di meditazione è bene fare un piccolo snack: la fatica mentale richiede comunque sforzo, esattamente come quella fisica.
Skål!
A cura di Laura Mizzon
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